Chi è l’effettivo beneficiario di
una determinata azione ? Qualunque persona raziocinante si pone questo quesito
analizzando quanto di grave è accaduto, ed ancora potrebbe accadere, intorno a
sé.
E’ il quesito che ci si pone di fronte a fatti terribili e straordinari, per comprenderne l’origine, la portata, gli sviluppi.
E’ il quesito che ci si pone di fronte a fatti terribili e straordinari, per comprenderne l’origine, la portata, gli sviluppi.
E’ quanto non sta avvenendo in
Italia e negli altri Paesi europei dopo l’attentato terroristico condotto ieri
a Bruxelles.
Un attentato meticolosamente
preparato, non improvvisato, posto in essere da professionisti in due differenti
siti sensibili: l’aeroporto e la metropolitana.
Gli attentati, da quello di
Giulio Cesare, a quello di Sarajevo, a
quello delle “Torri Gemelle”, od ancora a quello recentissimo del “ Bataclan”,
non rispondono a “spontaneismo” ma sono strutturati in maniera tale da offrire
la possibilità di consentire reazioni di natura politica diversamente non
giustificabili.
Una “regia”, più o meno
occulta, utilizza i consueti “utili
idioti” per realizzare eventi devastanti, offrendo finanziamenti e protezioni.
Il sistema mediatico, a sua volta
controllato, offre una chiave di lettura banalizzante finalizzata a convincere
gli inconsapevoli lettori della sussistenza di
una non meglio precisata azione islamista finalizzata ad assoggettare
con la violenza il civile, democratico e libero Occidente.
Purtroppo la questione non si
pone in questi termini.
L’Islam non ha bisogno di
ricorrere ad attentati terroristici, spontanei o meno che siano, per
sottomettere un’area territoriale che ormai ha capillarmente infiltrato, favorita
da politiche migratorie non ostacolate, quando non volutamente determinate, dal
sistema politico dell’unitarismo europeo.
Un sistema che si prefigge la
distruzione delle sovranità nazionali e ricorre ai flussi migratori per
disgregare le resistenze culturali e politiche di chi non condivide la
sottomissione all’ Eurocrazia.
Moschee , “centri culturali
islamici” e interi quartieri a
composizione islamica sono sorti nell’indifferenza generale in tutte le città
europee.
La comunità islamica “moderata”,
ammesso che esista, non ha alcun interesse a vedere compromessa la sua
conquista latente e progressiva del territorio europeo da attentati
terroristici, temendo invece di venirne danneggiata.
Nulla di più semplice di
ricorrere alla strategia di portare la popolazione degli Stati membri dell’UE
al convincimento della necessità di essere “difesi” da una forza di polizia
europea, che sostituendosi alle forze di polizia territoriali e nazionali,
rappresentate mediaticamente come “inadeguate” o “ non sufficientemente
coordinate”, possa compiutamente controllare ogni minima resistenza opposta al
disegno della realizzazione di una Dittatura Burocratica Europea.
Una forma di “superstato”
destinato a realizzare definitivamente il progetto della creazione del
Leviatano Hobbesiano, attraverso il superamento e la disgregazioni di tutte le
libertà individuali.
Purtroppo questa forza armata”
speciale” è già esistente.
Nell’aprile 2010 la Camera dei
Deputati ratificava all’unanimità (legge 14 maggio 2010, n.84),
l’accordo europeo per la costituzione di una “forza armata speciale”
denominata Eurogendfor.
Eurogendfor è attualmente
costituita da da 800 gendarmi, mobilitabili in 30 giorni, oltre ad una
“riserva” di altre 1500 unità.
Il “sistema di polizia difensiva
europea” è gestito da due organi centrali, uno politico ed uno tecnico.
Il primo è il comitato
interdipartimentale di alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité
Interministériel de haut Niveau, l’altro è il PHQ (quartier generale
permanente) composto da ufficiali e sottufficiali.
In un contesto come quello
descritto assistiamo a iniziative politiche nazionali assolutamente
inquietanti, che vanno nella direzione del possibile scioglimento dell’Arma dei
Carabinieri, in quanto una direttiva dell’UE imporrebbe la smilitarizzazione
della quarta Forza Armata ed il suo accorpamento alla Polizia di Stato, in
vista di un possibile ulteriore accorpamento degli organi di polizia degli
stati membri nell’Eurogendfor (EGF).
L’EGF si collocherebbe alle
dirette dipendenze di Commissione e Parlamento Europeo, godendo di piena
autonomia, in quanto non sottoposta al controllo dei Parlamenti Nazionali ed,
ai sensi dell’art.29 del Trattato di Velsen i gendarmi non potranno subire
procedimenti giudiziari a loro carico a
seguito di una Sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che
nel ricevente, in tutti quei casi collegati all’adempimento del loro servizio.
Potranno quindi svolgere
qualunque azione di rappresaglia armata nei confronti dei cittadini degli stati
membri godendo dell’assoluta impunità.
In questo contesto l’immagine
lugubre dell’ISIS sbiadisce e si depotenzia.
La verità alle volte è come
Medusa, orribile da guardare in volto.
Torino 23 marzo 2016
Avv. Claudio BERRINO