In una celebre commedia di Eduardo de Filippo, Pulcinella trova cento scuse per non mangiare, la prima di queste è che "mancano i soldi ". Il Governo Conte, probabilmente in virtù delle suggestioni culturali tratte dalla sua componente partenopea, incarnata da un celeberrimo ex venditore di bibite presso lo stadio San Paolo di Napoli, dichiara che "mancano i soldi" necessari per realizzare aiuti adeguati agli imprenditori gettati sul lastrico a seguito delle "serrate "delle loro attività decretate con una copiosa pioggia di DPCM, peraltro di dubbia legittimità costituzionale, in un clima irreale di limitazioni delle libertà fondamentali e volte a "fronteggiare " l'emergenza epidemiologica Covid 19. Probabilmente se il nostro Premier si fosse dilettato nella lettura della Commedia dell'Arte prima e dei testi delle opere di Eduardo De Filippo dopo, avrebbe compreso come la "mancanza di soldi" produce ineluttabilmente miseria e disperazione. I servili baciamano ad Angela Merkel e gli abbracci etilici al lussemburghese Jean Claude Juncker non rappresentano strategie salvifiche delle sorti del nostro Popolo, al pari della sottoscrizione di accordi internazionali destinati a gettare le attuali e le future generazioni tra le braccia degli usurai dell'Unione Europea. La liquidità finanziaria necessaria per risollevare la nostra economia può trovare origine esclusivamente dal conio di valuta sovrana. Diversamente i lacchè dell' Eurousura, quando il Popolo italiano,a breve, li rincorrerà per dimostrare loro fattivamente la propria riconoscenza, potranno tentare di sedarlo intonando le note dell' "Inno alla Gioia".
Claudio Berrino