La tregua , in guerra, rappresenta un momento di sospensione concordata delle ostilità. Una parentesi, tra momenti di vita atroci, necessaria a recuperare le energie, fisiche e psichiche, necessarie per potere affrontare, il giorno successivo, nuove situazioni di contrasto estremo. Così accade in tempo di pace nel giorno di Natale, una sospensione dalla compressione psicologica della fatica fisica derivante da una vita lavorativa che progressivamente ha fagocitato i momenti di libertà personale indispensabili all' Uomo per sopportare il peso dell'esistenza. Oggi, venticinque dicembre, godiamo infatti di un momento di astrazione dalla realtà quotidiana e ci nutriamo di questo bagliore di surrealitá per lenire le ferite, sempre aperte, provocate da una sovraesposizione lavorativa e dalla incertezza derivante da una crisi planetaria inedita. Domani saremo di nuovo in trincea, e vi resteremo sintanto che non troveremo la forza e la determinazione per plasmare la realtà esterna a nostra immagine e dimensione, riportandola ad essere coerente con l'ordine naturale dell'Uomo ed idonea a garantire una vita degna di essere vissuta.
Claudio Berrino
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