Mi accade frequentemente di riflettere sul periodo che stiamo attraversando. Leggo negli occhi di ogni mio interlocutore i segni della più profonda insoddisfazione. Se un sistema sociale deve rispettare la regola della ricerca del benessere collettivo possiamo serenamente concludere che il nostro ha miseramente fallito. Gli uomini sono ormai privi di strumenti di autodeterminazione, non sono nelle condizioni di programmare la propria esistenza, non posseggono spazi privati in cui ritrovare la propria essenza e soddisfare i propri elementi vocazionali, sono assorbiti dall’imperativo categorico della ricerca della sopravvivenza. Ma il sopravvivere è limitativo se non è coniugato con la ricerca della felicità individuale o di una sensazione che ad essa possa rassomigliare. Tutto deriva probabilmente dalla affermazione del principio della prevalenza del parametro della quantità, ovvero della legge del numero, su quello della qualità. Ma davvero siamo tutti convinti che la Democrazia rappresenti il migliore dei mondi possibili, e che la Meritocrazia sia ormai una figura teorica di organizzazione sociale relegata nel passato ? “Gli Asini preferirebbero la paglia all’oro” ( Eraclito, frammento 9), ma gli uomini liberi esistono ancora.
Claudio Berrino