Oltre quarant'anni di vita professionale mi hanno insegnato come la mancanza di condivisione all'interno di una famiglia rappresenti la prima tra le possibili cause della sua disintegrazione. Il difetto nella percezione dell'altrui pensiero e delle altrui sensibilità genera un vizio sistemico che conduce ad una progressiva insofferenza nei confronti di chi ci è vicino e con cui condividiamo la vita. Questa verità assoluta vale per la famiglia che, al di là delle sue implicazioni affettive, rappresenta, come ci insegna il Diritto Romano, una entità politica originaria su cui si fondano tutte le dinamiche del vivere collettivo e sociale, come per lo Stato. Così come ogni decisione non condivisa nell'ambito di una famiglia conduce ad un inevitabile e progressivo allontanamento dei suoi componenti, ogni decisione statuale imposta e non condivisa dal Popolo determina una inevitabile e progressiva separazione tra lo Stato Collettività incarnato dal Popolo stesso e lo Stato Apparato rappresentato dalle sue Istituzioni. Le decisioni più importanti di questo ultimo ventennio, quali l'adozione di una valuta unica con abbandono della sovranità monetaria, l'assenso ad una immigrazione clandestina ingestibile e pericolosa, la recente cobelligeranza contro una Nazione da cui dipendiamo in relazione alla importazione di materie prime, sono state imposte da un mondo politico che ha cessato di rappresentare il Corpo Elettorale ed è divenuto autoreferenziale, non meno di quanto non lo sia stato il governo dei Trenta Tiranni ad Atene dopo la sconfitta con Sparta. I segnali di questa inevitabile disaffezione sono rappresentati dell'astensionismo elettorale e dal livello infimo di considerazione rivolto dal Popolo nei confronti della sua classe politica. Quanto accadrà nel prossimo autunno ed inverno in relazione alle prevedibili conseguenze derivanti da scelte di politica internazionale eterodirette dall'Unione Europea e dalla NATO genererà una detonazione sociale di portata tale da disintegrare il Governo che scaturirà dal prossimo confronto elettorale, qualunque esso sia. E di tale circostanza sono ben consci quanti hanno meditatamente abbandonato il "ponte di comando" della nave, esattamente come sono usi fare i sorci nell'imminenza di un naufragio.
Claudio Berrino