La cultura dell'accattonaggio caratterizza il pensiero unico della instaurata dittatura sanitaria. I lacchè territoriali degli interessi stranieri antinazionali berciano il loro invito a distribuire "immediati ristori" alle categorie (produttive) colpite da quel nuovo lockdown simulato che oggi, con buone doti di ripugnante ipocrisia, viene denominato" coprifuoco ". Il cortocircuito mononeuronale del caravanserraglio governativo rende ai propri componenti troppo impegnativo comprendere la circostanza che chiudere attività produttive, ovvero le uniche attività che in questo sciagurato Paese producono gettito fiscale, è fatto incompatibile con l'erogazione dei "ristori", provenienti inevitabilmente dalle "messi" della spremitura fiscale. Gli omuncoli governativi non arrivano neanche a realizzare che non potendo stampare più nuova moneta a ragione della rinuncia alla sovranità valutaria non sarà possibile creare nuovo debito pubblico e quindi aiutare i ceti produttivi strangolati dalla pericolosa insipienza di chi, fallito nella vita privata, ha trovato parassitario sostentamento negli esorbitanti emolumenti erogati a spese dei contribuenti dal Parlamento e dalle Regioni. Ecco quindi che compare quell' "uom dal fiero aspetto " di nobili natali, già Premier di renziana designazione, che propone di tassare anche la prima casa, al fine consentire questa nuova immonda mungitura. In tutto questo contesto di prevaricazione il reale problema dei media è rappresentato dalla asserita presenza di rappresentanti dell'estrema Destra infiltrati nelle manifestazioni antigovernative, riconoscibili certamente dal colore orbacesco delle polo indossate al momento della protesta o dalla mascella ostentatamente volitiva, nonché di "esponenti della Camorra " a loro volta riconosciuti dai cronisti in ragione della presenza di improbabili sfregi malavitosi presenti sui loro volti. In questo contesto di dissoluzione generalizzata, dello Stato e delle Intelligenze, le Opposizioni, la cui presenza nelle piazze a fianco di quei manifestanti che non hanno travalicato il limite della liceità della protesta avrebbe rappresentato atto logico e dovuto, si limitano a esprimere un vacuo dissenso di forma rilasciando interviste telefoniche di raggelante banalità. Si renderebbe a questo punto necessario un appello alle coscienze degli italiani volto a trovare un punto di nuova aggregazione politica finalizzato ad arginare una situazione di dissoluzione statuale che, a breve, supererà il punto di non ritorno, ovvero la costituzione di una nuova Opposizione, disposta a "scendere nelle piazze", che sappia raccogliere l'invocazione di aiuto di un Popolo giunto allo stremo.
Claudio Berrino