Lo “spossessamento” da parte dello Stato dei Diritti Fondamentali dei Cittadini
è progressivo, silente ed insidioso.
Successivamente alla soppressione del diritto alla libera circolazione sul
territorio italiano ed alla chiusura delle attività commerciali precedentemente
fatte porre “in sicurezza ”a spese degli esercenti, con un Decreto pronunciato
nei giorni scorsi il Governo ha prorogato la sospensione degli sfratti per
morosità sino al 31.12.2021. In breve, eccettuate le morosità per le quali si
era ottenuta in sede giudiziale una ordinanza di convalida di sfratto in epoca
pre-pandemica, lo Stato ha posto a carico dei Cittadini proprietari di esercizi
commerciali concessi in locazione a conduttori morosi il costo reale della
prolungata chiusura delle attività, impedendo loro di rientrare nella
disponibilità degli immobili di cui sono proprietari.
Ecco dunque che il diritto di Proprietà Privata, costituzionalmente garantito,
viene affievolito al pari di quello della libera circolazione sul territorio e
del libero esercizio dell’attività di impresa.
La situazione pare essere paradossale in quanto la massima Autorità preposta al
rispetto della Carta Costituzionale tace in merito o, al più, si limita a
lanciare “moniti” nei confronti di chi esprime legittime perplessità sulla
imposizione di regole manifestamente inique, antidemocratiche ed illiberali,
mentre i Costituzionalisti, fatte salve le consuete pochissime ma lodevoli
eccezioni, si uniscono al “silenzio istituzionale” espresso dalla massima
Autorità dello Stato.
A fine di non apparire banale nella mia analisi trattando argomenti che sono
già noti ai più e soprattutto volendo raggiungere lo scopo di evidenziare
l’anomalia grave che in questo momento affligge il “Sistema Italia” osservo che
all’abnorme funzionamento della macchina dello Stato corrisponde una speculare
assenza da parte della Cittadinanza della consapevolezza di vivere in un
momento di oscurantismo senza precedenti nella Storia remota e recente del
nostro Paese.
Il Sistema Politico, nella sua totalità, si è votato agli interessi
antinazionali dell’ Unione Europea partecipando ad una “ ammucchiata
parlamentare” ignominiosa ed idonea a gettare imperituro discredito su chiunque
vi abbia partecipato, mentre l’unica forza formalmente all’opposizione ha come
leader un componente dell’Aspen Institute Italia che, per memoria collettiva,
trova contare nel suo direttivo, tra gli altri, Luigi Abete, Lucia Annunziata,
Sergio Berlinguer, Giusella Finocchiaro, Gabriele Galateri di Genola, Francesco
Profumo, Marco Tronchetti Provera, Beatrice Trussardi, ovvero le più autorevoli
personalità sostenitrici dell’Unione Europea e del Dogma “E’ l’Europa che ce lo
chiede”, tutte in palese conflitto di interessi con il “quivis de populo”
italiano.
La “cappa di piombo” che ha conglobato il “Sistema Italia” non può dunque
essere disgregata dall’interno attraverso l’esercizio del diritto di voto
in quanto non vi è più una sola parte politica che sia indipendente dal “
leviatano” e può dunque essere avversata esclusivamente attraverso la
progressiva acquisizione della consapevolezza che solo attraverso l’esercizio
del “non voto”, ovvero dell’astensione elettorale, si potrà costruire quella
massa critica di dissenso prodromica alla costituzione di un nuovo soggetto
politico libero dalle catene della sudditanza finanziaria paneuropea, e
dotato di vocazione autenticamente sociale.
Il percorso non sarà né breve né agevole in quanto tutti noi, chi più chi meno,
siamo permeati dal principio della ricerca del “voto utile” e proviamo una
percepibile difficoltà nello sconvolgere uno schema mentale al quale siamo
abituati e per il quale siamo forse stati culturalmente programmati, ma
l’intelligenza umana molte volte è capace di superare le prigioni mentali e di
librarsi libera sopra i luoghi comuni e le miserie delle abitudini.
Claudio
Berrino
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