Prof. Gian Carlo PAVETTO |
Inebetito
dai lunghi digiuni, il guru non si è dimostrato per nulla cosciente e
preoccupato per il possibile ed anche inevitabile ritorno a delinquere di molti
carcerati, liberati con i provvedimenti da lui promossi.
Il
vecchio digiunatore è stato subito sponsorizzato dalla sinistra italiana, che
ha provveduto ad affiancargli una rumorosa associazione denominata “nessuno
tocchi caino”.
Questi
orientamenti delle sinistre, non controbilanciati da nessuna considerazione per
lo status del povero Abele, hanno determinato due gravi conseguenze.
I
caini italiani, e purtroppo anche quello esteri, accorsi nel nostro paese, hanno
potuto percepire nel pensiero e nell’azione di molti magistrati di sinistra,
schierati sulla stessa linea dell’attuale governo, una sorta di indulgente
comprensione per ogni tipo di delitto.
Inoltre
tutta la delinquenza nazionale ed internazionale si è sentita in certo qual modo tutelata (ed
anche protetta contro ogni atto difensivo dell’Abele) dall’affossamento quasi
totale della legge sulla legittima difesa, sostituita da quella di “eccesso di
legittima difesa”. Con la pronta, conseguente incriminazione di chi,
rappresentante delle forze dell’ordine o semplice cittadino, ardisca reagire e controbattere
ad una azione delittuosa.
Si
ha addirittura la sensazione che in alcuni casi venga a crearsi una innaturale
alleanza tra i giudici ed i delinquenti, con l’obbiettivo di punire, anche
severamente, chi, adottando una linea di difesa attiva, produca qualsiasi danno
all’aggressore.
Ne
è uno dei tanti esempi la vicenda di un invalido civile, amputato dell’arto
inferiore sinistro, che vive come può ad Arsiero, nella campagna veneta e gestisce
un commercio di materiali usati. Ha già subito molti furti ed è esasperato.
Quando
una notte si accorge che nel suo magazzino sono entrati nuovamente i ladri,
impugna la pistola e li affronta. Sono due zingari, già ospiti delle patrie
prigioni e rimessi in libertà con i digiuni del Pannella. I malfattori non
fuggono, anzi minacciano con tubi di ferro l’artigiano, che per difendersi
spara e li ferisce.
Si
manifesta la liaison ideologica tra giudici e delinquenti.
Dopo
un lungo iter processuale, i due ladri recidivi sono stati condannati a soli QUATTRO
MESI.
Il
robivecchi Ermes Mattielli ha subito il sequestro del suo deposito ed ha dovuto
smettere di lavorare. E’ stato condannato per “tentato omicidio colposo” a CINQUE
ANNI di carcere e deve risarcire i due zingari con ben 135mila euro. Come possa
un vecchio artigiano invalido, privato dai magistrati del suo locale e del suo
lavoro trovare una tale cifra è uno dei misteri gaudiosi della sentenza.
Episodi
di questo genere, ricordo ancora in veneto quello notissimo del benzinaro
Stacchio, si stanno moltiplicando nel paese.
E
le cronache riportano dichiarazioni per lo meno stravaganti dei magistrati
inquirenti.
Ricordo
quella di recente conio, che contestava il fatto che un bandito, colpito al petto
all’interno di un alloggio in cui si era introdotto, fosse stato trovato morto
sulla scala. Come se un colpo di pistola al torace determinasse la morte
istantanea e non fosse tale da consentire un minimo tentativo di fuga.
Frequenti
anche le contestazioni sul tipo di armi nelle mani dei delinquenti, per cui
l’aggredito “doveva rendersi conto” che la pistola puntata alla sua tempia era
una riproduzione od, in qualche altro caso, “non poteva non sapere” che l’arma
era vera ma caricata a salve.
Forse
secondo certa magistratura democratica sarebbe bene attendere, prima di reagire,
che il delinquente sparasse per primo.
E
forse in questo unico caso verrebbe riconosciuta all’aggredito, quando fosse
sopravvissuto, la legittima difesa.
I
talk show sono sempre meno seguiti ma può capitare che qualche illuminata testa
d’uovo del Pd o di scelta civica lamenti, con voce querula, in conseguenza
della corsa dei cittadini alle armi, una deriva del paese verso il Far West.
Il
poveretto non riesce a rendersi conto che il far west nel nostro paese è già
arrivato ed è proprio quello che stiamo vivendo.
Prof. Gian
Carlo Pavetto
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