martedì 13 giugno 2017

Tentativi di analisi politica ad un voto amministrativo

Appaiono forse analoghi al ballo sul ponte di una nave in procinto di affondare. Eppure bisogna vincere la riluttanza, la repulsione per l’inutile e guardare, osservare, fotografare le maschere che danzano intorno al fuoco delle vanità. Un fuoco dalla luce fioca, che produce più ombre che profili leggibili. Tappiamoci dunque il naso, e caliamoci nel liquame politico, per analizzarlo, per conoscere meglio il fetore del nemico. Amici, non vi è che l’imbarazzo della scelta …….Possiamo guardare a Destra, a Sinistra, al Centro, ai movimenti pseudo-populisti per tentare di vedere differenziazioni, distinzioni, dissimilitudini, ma senza scorgere spunti che possano portarci a comprendere quale sia la differenza, la diversità culturale ed antropologica fra questi figuranti. Un magma uniforme, un fango ribollente, che di prova elettorale in prova elettorale allontana e disgusta la popolazione, e che alimenta il primo partito politico d’Italia. Quello dell’astensione. Alcuni interpreti di questo Teatro delle Marionette si professano Europeisti (leggasi filo- Unione Europea). Altri si dichiarano Anti-Europeisti, ma si rendono disponibili alle “gros-coalitions” con gli Europeisti fautori della “moneta unica” e del “pensiero unico” perché ……..”uniti si vince”. Alcuni pseudo-fautori di una cultura identitaria e non “inclusiva” per dimostrare la propria “modernità” sono disposti a perdere dignità e credibilità inserendo nelle proprie liste elettorali un candidato non particolarmente identitario ed a condividere con lui le movenze scimmiesche ed il gusto plebeo di una danza che non appartiene propriamente alla Cultura Occidentale. Una esibizione patetica e di pessimo gusto improvvisata sopra una bandiera evocativa di una appartenenza patria, che così viene volgarmente oltraggiata. In questo contesto deprimente e decadente oggi si levano i lugubri vaticini dei burocrati del Fondo Monetario, che invocano l’applicazione di una “tassazione moderna” (sic!) sul bene-rifugio per eccellenza del Popolo Italiano. Uno scenario dequalificato ed avvilente, una oscurità nella quale si scorgono alcuni bagliori di vitalità politica, di ribellione razionale, di vitalismo dimenticato. Il risultato conquistato da quella che da oggi è la terza forza politica di Lucca indica che l’azione quando si sostituisce alla promessa manichea ed al “luogocomunismo” determina i prodromi del cambiamento, dell’uscita dagli schemi, del ritorno ad una speranza di affrancamento dalla tirannia di un sistema distopico. E’ presto per dire che questo sia l’inizio di un processo di cambiamento, ma tutti noi non possiamo che auspicarlo,



                                                                                        
Avv. Claudio Berrino