venerdì 6 agosto 2021

BOMBE & CULTURE

Le bombe non sono semplici ordigni deflagranti, ma costituiscono molte volte  espressione culturale del sistema - o antisistema-  che le utilizza.  Le bombe anarchiche dell'inizio dello scorso secolo annegavano nel sangue la cultura aristocratica così come le bombe collocate negli anni '70 sui treni e sugli aerei da agenti di servizi segreti più o meno deviati costituivano applicazione di una "strategia della tensione" finalizzata al mantenimento dello status quo. La bomba genocidiaria esplosa a guerra finita sulla inerme popolazione civile di Hiroshima, di cui ricorre oggi il tragico anniversario, servi a suggellare la sanguinosa vittoria del sistema liberalcapitalistico occidentale su quello aristocratico orientale ed ebbe una valenza certamente non limitata alla mera strategia bellica. In questi giorni si sente parlare della "bomba di Draghi" con riferimento ad un ipotetico divieto di accesso alle urne per quanti non posseggono il "green pass ", ovvero il "lasciapassare" governativo imposto alla popolazione italiana da un sistema politico ormai ridotto alla parodia della democrazia rappresentativa. Quest'ultimo tipo di bomba, benché privo di inneschi e cordite, temo potrà avere un inedito effetto detonante sul tessuto sociale, probabilmente non previsto da chi, su delega di Bruxelles, se ne fa fautore.

Claudio Berrino

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