Il progresso è un'azione umana che si estende con la contemporanea e
parallela regressione di quanto appartiene alla normalità e alla
sacralità delle origini. Il progresso viene associato all'idea della
crescita evolutiva lineare, propria della cultura giudaico cristiana,
mentre il regresso viene curiosamente associato ad un percorso negativo
della condizione umana. Ecco allora che quando l'uomo, in nome del
progresso, contamina la natura, immette sul mercato alimentare prodotti
geneticamente modificati, inquina il terreno con rifiuti tossici,
diserbanti, pesticidi, procede alla clonazione di piante ed animali,
utilizza terapie geniche sperimentali sulla popolazione e sui minori la
sua azione riveste nell'opinione pubblica una valenza positiva, mentre
quando si rifugia nel rispetto della Natura e dell'ordine naturale,
nella conservazione delle gerarchie meritocratiche e vuole retrocedere
nella direzione della Normalità viene tacciato di ignoranza e
asocialitá, con conseguente attribuzione di una connotazione valoriale
fortemente negativa. Infine quando persiste nell'affermazione della
necessità di perseguire obiettivi coerenti con la natura umana, in
disaccordo con il "pensiero unico", viene indicato come soggetto
radicale, nemico dell'avanzata trionfale della storia umana "conforme a
ragione". Da ultimo una considerazione, ovvero sintantoché qualcuno
possiede un pensiero proprio la direzione della Storia non è e non sarà
mai unidirezionale.
Claudio Berrino
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