La Morte la notte di Natale ha un passo lieve. È silenziosa e rifugge il clamore mediatico. Mal tollera quel giustizialismo urlato che molte volte costituisce uno strumento di azione politica non convenzionale. In uno Stato etico le regole imposte devono essere chiare per potere essere rispettate e non tollerano l'incertezza della "consuetudo contra legem" in quanto una tolleranza protratta nel tempo tende a legittimare la percezione di una inesistente liceità nel comportamento illecito. Naturalmente quando questo vi sia stato. Ciò in quanto la storia giudiziaria ci regala la narrazione di una pluralità di indagati e di rinviati a giudizio poi assolti, magari in terza istanza, con una vita ed una immagine personale demolite da una gogna mediatica impietosa ed anetica. Il passaggio da una "prima" ad una "seconda repubblica" è avvenuto attraverso la "resipiscenza operosa" di un sistema che ha tollerato e favorito, dal 1945 in avanti, il finanziamento illecito dei partiti politici, alimentando e consentendo la crescita incontrollata di quel potere che rappresenta la prima minaccia alla democrazia ed alle libertà fondamentali dei cittadini. Personalmente coltivo un pensiero politico distante "anni luce" da quello di quanti sono rimasti vittime di questa perversa dinamica di alternata gestione e distruzione programmatica di potere, ma quanto accaduto mi rattrista comunque come cittadino e consolida i miei convincimenti di osservatore critico di quella che reputo una organizzazione sociale priva di un sistema valoriale proprio, nata sulle rovine di una civiltà sconfitta dal ferro delle armi, ed ormai degradata nella sua espressione di decadenza.
Claudio Berrino
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