sabato 25 dicembre 2021

RIFLESSIONI E VOTI NATALIZI

Sono in procinto di iniziare il mio pranzo di Natale. La mente corre ai pranzi di Natale che si sono succeduti negli anni precedenti ed al ricordo degli affetti familiari persi. In questa giornata non provo una sensazione di benessere e penso alla rapidità crudele del volgere del tempo. Nel periodo antico in cui ero un giovanissimo studente di Giurisprudenza il Prof. Silvio Romano, mio Docente di Istituzioni di Diritto Romano, mi indicava frequentemente come il tempo rappresentasse "il bene infungibile per eccellenza", non potendo essere sostituito, per la sua preziosità ed unicità, con altro di equivalente valore. La giornata odierna favorisce le riflessioni e rallenta il fluire del tempo in quanto viene a noi concessa una breve tregua dalla "demonia dell'economia" ovvero dalla cogente necessità di produrre denaro - destinato molte volte alla soddisfazione di bisogni effimeri se non indotti - impostaci dalla schiavitù del lavoro. Il lavoro, contrariamente a quanto i "cattivi maestri" ci hanno insegnato, non solo non nobilita l'Uomo ma, al contrario, lo rende schiavo privandolo di quei necessari momenti di elaborazione interiore che lo rendono dissimile dalle specie animali inferiori e gli consentono una elevazione spirituale. La ricerca ossessiva della "performance professionale", del "massimo profitto" perseguibile, della esasperata "monetizzazione del tempo" concorrono ad abbreviare la già di per sé fulminea parabola esistenziale rendendo la nostra vita una veloce corsa verso il nulla. In una giornata come quella odierna, percepita da sempre come caratterizzata da un momento di elevata spiritualità, non possiamo non riproporci l'intendimento di compiere una nostra rivoluzione interiore volta a "sabotare" un perverso meccanismo che ci vuole servi del profitto e vittime dell'usura attraverso la acquisizione di una maggiore consapevolezza dell'importanza del nostro destino e della preziosità del tempo che ci è necessario per realizzarlo. Ancora sinceri auguri di Libertà a voi tutti. 

Claudio Berrino

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