lunedì 24 ottobre 2022

CAMBIAR TUTTO PER NON CAMBIAR NULLA

Una delle più grandi fortune del percorso esistenziale è certamente quella di avere progenitori caratterialmente solidi. Io mi sono giovato delle attenzioni di una nonna paterna dolcissima e nel contempo energica che con la solarità del proprio carattere ha blandito le "spigolosità" del nucleo familiare in cui si era inserita sposandosi. Una delle sue espressioni che mi ritornano frequentemente alla mente era che "il buongiorno lo si vede dal mattino", riferendosi alla circostanza che, in qualunque situazione, un buon inizio preannuncia sviluppi positivi. Questa locuzione mi era frequentemente dispensata in quanto la mia amata nonna riteneva che il buon carattere di una persona lo si potesse discernere già quando questa era bambino e quindi, generosamente, mi attribuiva una buona indole. In realtà non sono nelle condizioni di attribuire valutazioni in merito alla bontà della mia indole, ma sono nelle condizioni di osservare a mia volta, sommessamente, in relazione alla nascita del nuovo Governo,  come se "il buongiorno lo si vede dal mattino" questo albeggiare sia oscuro e tetro anziché radioso. Al di là delle preesistenti perplessità maturate in relazione a dichiarazioni e comportamenti di trasformismo che ripercorrono stile e tempi di un ex Presidente della Camera di cui ricordiamo una fine politica sicuramente ingloriosa, l'espressione dei nuovi Ministri posti a capo dei rispettivi Dicasteri pare un eloquente indice di una volontà gattopardesca di cambiare fittiziamente tutto per non modificare nulla. In particolare il Dicastero della Sanità è  stato assegnato a Orazio Schillaci, fautore della inoculazione coattiva con siero genico sperimentale e della obbligatorietà del "lasciapassare verde", nominato nel 2020 dall'ex Ministro Speranza componente del Comitato Scientifico  dell'Istituto Superiore della Sanità. Il Dicastero della Giustizia è stato invece assegnato all'ex Giudice Carlo Nordio, noto per aver chiesto all'ex Premier la modifica delle carte di identità elettroniche inserendo in esse il greenpass per consentire un controllo totale  e permanente della popolazione. Al Dicastero dell'economia è stato assegnato Giorgetti, entusiasta sostenitore dell'Unione Europea.  Il filoeuropeista Taiani è  stato  assegnato agli Esteri e l'antifascista dichiarato e filoresistenziale Crosetto alla Difesa. Nel contempo stamane, davanti alla mia casa posta nei pressi  del confine, vedo sfilare gruppi numerosissimi di immigrati clandestini  che ormai occupano indisturbati tutti gli spazi  pubblici di Ventimiglia in attesa di recarsi illegalmente in Francia. Auspico, nell'interesse collettivo, di sbagliare le mie previsioni ma temo che chi si attende i promessi "blocchi navali" debba riporre le proprie aspettative al pari di chi aveva dato credito alla "uscita dall'Euro" promossa da un altro noto affabulatore politico, poi postosi a "mezzo servizio" dell' ex Presidente di una banca centrale. In conclusione, il Sistema Finanziario ha fagocitato Maggioranza ed Opposizione e l'unica modalità di contestazione - per ora - consentita al dissenso può esprimersi esclusivamente attraverso forme di associazionismo extraparlamentare che si facciano portatrici di istanze e rivendicazioni diffuse, prodromiche alla costituzione di un nuovo soggetto politico libero e non condizionabile. La Democrazia rappresentativa sta vivendo la sua crisi più profonda ed irreversibile, ma per tornare a vedere la luce Donne ed Uomini virtuosi dovranno dedicare il proprio tempo, impegno, coraggio ed energie.

Claudio Berrino

martedì 27 settembre 2022

CRISI DI IDENTITÀ

La assolutamente insoddisfacente sorte elettorale dell'unico movimento politico non incline alla sudditanza nei confronti dell'Unione Europea e della NATO, che non è stato nelle condizioni di raggiungere la soglia di sbarramento dei tre punti percentuali, richiede una analisi politica delle ragioni che lo hanno condotto alla irrilevanza. In breve, Italexit è un movimento senza radicamento territoriale, espressione personalissima del suo fondatore, un giornalista ex Lega Nord, ed ex M5S, che ha fatto proprie teorie appartenenti culturalmente a quella Destra non conservatrice e non liberale definita impropriamente "Sovranista ". La sua povertà logistica ha fatto  si che questo movimento, privo di un substrato culturale  aggregante, abbia raccolto fattiva collaborazione e simpatia da parte di una componente esigua di ex missini (alla quale appartengo), di sostenitori del Carapace che hanno visto un'opportunità di inserimento istituzionale in forma di "entrismo" politico, di ex leghisti traditi dall'incoerenza programmatica del Carroccio. L'assenza di una amalgama culturale comune, o forse semplicemente l'assenza di una offerta culturale ha condotto l'iniziativa sulle secche del naufragio. Pare infatti di immediata evidenza la circostanza di come molti nostalgici dell'esperienza missina abbiano, per una malintesa sorta di fedeltà ad una Fiamma che nulla ha più  a che vedere con l'attuale fiammella, tributato consenso ad un Partito costituente il precipitato storico di Alleanza Nazionale e certamente non del Movimento sociale italiano. La reale anomalia è rappresentata dal fatto che appartenenti ad un alveo culturale corporativo e sociale si siano determinati a votare un partito conservatore, liberale ed antifascista che nulla ha a che spartire con la loro storia e la loro cultura. Quanto accaduto nei giorni scorsi suggella dunque la fine dell' "entrismo", ovvero del malvezzo di voler navigare su vascelli di altri con il rango di "mozzi di coperta" anziché come capitani a bordo del proprio. Se la Destra (non filoatlantista né filoeuropeista) vorrà continuare a svolgere dignitosamente la propria funzione politica dovrà decidere di rimboccarsi le maniche e (ri)costituire un Partito a propria immagine e somiglianza. Diversamente continuerà a lavorare per consentire l'affermazione di idee e di interessi di altri.

Claudio Berrino.

domenica 28 agosto 2022

DIVORZIO ALL' ITALIANA

Oltre quarant'anni di vita professionale mi hanno insegnato come la mancanza di condivisione all'interno di una famiglia rappresenti la prima tra le possibili cause della sua disintegrazione. Il difetto nella percezione dell'altrui pensiero e delle altrui sensibilità genera un vizio sistemico che conduce ad una progressiva insofferenza nei confronti di chi ci è vicino e con cui condividiamo la vita. Questa verità assoluta vale per la famiglia che, al di là delle sue implicazioni affettive, rappresenta, come ci insegna il Diritto Romano, una entità politica originaria su cui si fondano tutte le dinamiche del vivere collettivo e sociale, come per lo Stato. Così come ogni decisione non condivisa nell'ambito di una famiglia conduce ad un inevitabile e progressivo allontanamento dei suoi componenti, ogni decisione statuale imposta e non condivisa dal Popolo determina una inevitabile e progressiva separazione tra lo Stato Collettività incarnato dal Popolo stesso e lo Stato Apparato rappresentato dalle sue Istituzioni. Le decisioni più importanti di questo ultimo ventennio, quali l'adozione di una valuta unica con abbandono della sovranità monetaria, l'assenso ad una immigrazione clandestina ingestibile e pericolosa, la recente cobelligeranza contro una Nazione da cui dipendiamo in relazione alla importazione di materie prime, sono state imposte da un mondo politico che ha cessato di rappresentare il Corpo Elettorale ed è divenuto autoreferenziale, non meno di quanto non lo sia stato il governo dei Trenta Tiranni ad Atene dopo la sconfitta con Sparta. I segnali di questa inevitabile disaffezione sono rappresentati dell'astensionismo elettorale e dal livello infimo di considerazione rivolto dal Popolo nei confronti della sua classe politica. Quanto accadrà nel prossimo autunno ed inverno in relazione alle prevedibili conseguenze derivanti da scelte di politica internazionale eterodirette dall'Unione Europea e dalla NATO genererà una detonazione sociale di portata tale da disintegrare il Governo che scaturirà dal prossimo confronto elettorale, qualunque esso sia. E di tale circostanza sono ben consci quanti hanno meditatamente abbandonato il "ponte di comando" della nave, esattamente come sono usi fare i sorci nell'imminenza di un naufragio.

Claudio Berrino

venerdì 26 agosto 2022

L'INUTILITÀ DEL "VOTO UTILE"

Carlotta Chiaraluce

Si stanno consumando le ultime calde ore di un mese di agosto anomalo, in cui la rilassatezza estiva è stata sostituita dalle tensioni generate dall’approssimarsi di un autunno che potrà avere risvolti inediti e negativi. L’ausilio della politica, intendendo per essa l’appuntamento elettorale - rito divenuto inconsueto nel nostro Paese - del  25 settembre ormai si palesa agli occhi di tutti come un evento che, ricorrendo ai vecchi schemi di voto "utile",  non potrà portare elementi solutori dei problemi, in quanto i partiti che si contrappongono, nella quasi  loro totalità, sono stati gli artefici od i complici di quanti hanno generato la situazione dannosa.

In questo tunnel buissimo, caratterizzato dal venir meno del rapporto fiduciario da parte del corpo elettorale nei confronti delle Istituzioni legislative, si riesce però a scorgere la luce scaturita  dalla formazione di nuove aggregazioni politiche che hanno il grande pregio di concorrere ad offrire una valida alternativa alla opzione dell’astensione.
Si tratta di "veicoli politici" che sono riusciti a superare le insidie dello "startup" attraverso una difficilissima raccolta di firme agostana e che meritano di essere premiati da quanti non si riconoscono in un sistema economico-politico creato e strutturato per  gestire contemporaneamente tanto la maggioranza quanto l’opposizione in ossequio a pseudo valori che sostituiscono l’amore per il proprio Popolo e la propria Etnia con l’adesione a progettualità finanziarie antinazionali ed anti identitarie.
In questo contesto di novità è meritevole certamente di attenzione la lista Italexit perché ha avuto il pregio di inserire la candidatura di Carlotta Chiaraluce, superando un “tabù” preclusivo nei confronti di chi appartiene ad uno schieramento politico autenticamente e genuinamente di Destra, ammesso che si possano ancor oggi utilizzare i desueti termini geopolitici che hanno caratterizzato il parlamentarismo dello scorso secolo. Il tempo contemporaneo ci indica ormai come le reali categorie tra loro antagoniste  non sono più quelle della Destra e della Sinistra, ma quelle del Particolarismo nazionale contrapposto alla Globalizzazione mondialista.
Parrebbe dunque auspicabile che, proprio in virtù di quest’ultima considerazione, tutte le forze politiche antisistema che riusciranno a varcare la soglia del parlamento concorrano a formare un fronte nazionale comune superando quelle divisioni utili esclusivamente al Sistema ed ai suoi servitori.

Claudio Berrino

domenica 14 agosto 2022

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Gabriele D'Annunzio

Ho seria difficoltà a comprendere l'esigenza irrefrenabile, espressa in questi giorni da taluni politici famelici di Potere, di  consegnare alla Storia il fascismo, ovvero, utilizzando le parole di quel politico che poi fu rinviato a giudizio per riciclaggio, di storicizzarlo. Il fascismo non è il Partito Nazionale Fascista e neppure il Partito Repubblicano Fascista, ma un movimento culturale, filosofico, economico, mistico che appartiene già alla Storia, intendendo per essa uno sviluppo temporale di accadimenti passato, presente, ed anche futuro in relazione a quello che ne sarà il divenire.  Il fascismo sono le avanguardie futuriste di Filippo Tommaso Marinetti, la Mistica di Niccolò Giani, lo Spiritualismo di Julius Evola, l'attualismo filosofico di Giovanni Gentile, il Teatro di Pirandello, la Poesia di Ungaretti e Trilussa, l' Estetismo di Gabriele D'Annunzio, la socialità di Filippo Corridoni. Il Partito Nazionale Fascista è stato consegnato alla Storia dalle armi angloamericane e dall'omicidio del suo Capo, ma il pensiero fascista non può trovare una storicizzazione in quanto il mondo delle idee non é assoggettabile a restrizioni o limiti. Si può pertanto essere antifascisti, in quanto avversatori di quel Pensiero, afascisti, in quanto attendisti pronti a schierarsi, come osservava Renzo De Felice, con il vincitore di turno, ma non si può non essere fascisti se si condividono le componenti culturali e spirituali di un fenomeno ontologico, in quanto concreto, empirico, essente. Il Partito Fascista è oggi assoggettato, nella sua ricostituzione, al divieto posto dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, ma il pensiero che lo ha animato, al pari di tutte le produzioni intellettuali, non è imprigionabile dall'incolta ipocrisia di un politico o dalla cogenza di una norma perché è una realtà immateriale, appartenente al Mondo delle Idee, prima che al Mondo Sensibile.

Claudio Berrino

sabato 16 luglio 2022

L'IRREVERSIBILE CRISI DEL PARLAMENTARISMO

Questo Paese dopo il fallimento degli innumerevoli governi tecnici ed eterodiretti che si sono succeduti in questi  anni ha necessità di recuperare cultura politica, ma purtroppo questo obiettivo non potrà essere raggiunto solo attraverso una nuova consultazione elettorale. La crisi politica è oggi coincidente con la crisi di tutti i Partiti, i quali hanno perso ogni collegamento con gli schemi filosofici, economici e sociali che in passato li avevano influenzati. I leaders che li incarnano non sono nelle condizioni di trasmettere alcun messaggio politico non per malevolenza ma per insipienza, ed il corpo elettorale diserta legittimamente le urne delegittimando nei fatti un sistema elettorale di democrazia rappresentativa che ha ormai perso la propria funzionalità. La crisi è irreparabile in assenza di una reinvestitura politica del Popolo italiano, che deve tornare ad essere il reale soggetto di una azione di redenzione etica, sociale ed economica da svolgere al di fuori di quelle aule sorde e grigie divenute simboli plastici della disfunzionalità del sistema. I corpi sociali intermedi, le organizzazioni professionali e di categoria, le associazioni di volontariato devono sostituirsi ai professionisti della politica, percepiti ormai dall'opinione pubblica come inconcludenti parassiti, divenendo a tutti gli effetti gli organi deliberanti e l'espressione di una nuova organizzazione del vivere sociale. Questo perché il Popolo non è la "società civile " chiamata di tanto in tanto a votare ma il corpus politico per eccellenza cui deve essere restituita la propria naturale primazia.

Claudio Berrino

martedì 21 giugno 2022

RIFLESSIONI SOLSTIZIALI

Il dovere maggiormente importante e sicuramente di natura sacrale di un Uomo  che si riconosce  nei valori della Tradizione si traduce nel rispetto assoluto del patto generazionale. Occorre riconoscere come nulla vi sia di più essenziale nella vita se non la consegna alla progenie di tutto il nostro patrimonio spirituale e, non ultimo, dell'integrità del contesto territoriale e sociale in cui la nostra stirpe sarà destinata a vivere. Penso con rammarico ed irritazione a quanto di negativo abbiano fatto le generazioni che ci hanno preceduto, consegnandoci un ambiente degradato, una qualità di vita modesta se non misera, un controllo sulla popolazione poliziesco cui si accompagna il quotidiano disprezzo per il sistema valoriale proprio della nostra Etnia. In maniera sistematica e preordinata vengono poste in discussione e aborrite le nostre abitudini di vita, le nostre consuetudini sociali, quelle che erano le nostre certezze,  ciò che resta delle nostre aspettative. Il mondo trova ormai la sua gestione esclusivamente in rappresentanti del potere finanziario, attraverso i loro scodinzolanti emissari politici. Il quadro è davvero demoralizzante. Basti pensare alla Francia, il cui Presidente ha un passato di banchiere d’affari della Rothschild, od all’Italia, il cui Premier è l’ex Presidente della Banca Centrale Europea, già Vice Presidente e Managing Director della Goldman Sachs, fiduciario politico dello stesso gruppo bancario,  peraltro al pari del suo predecessore Rettore della Bocconi. In Spagna recentemente è divenuto Presidente Pedro Sanchez, formalmente un socialista del “Partito Socialista Operaio Spagnolo”, ma laureato in economia con Master conseguito all’Università Libera di Bruxelles in Politica economica dell’Unione Europea. Pare poi quasi superfluo ricordare come le posizioni chiave della Presidenza Biden siano state occupate da management del gruppo finanziario Blackrock trasformando la Casa Bianca in una sua succursale finanziaria.  La piovra finanziaria, utilizzando la tecnica della fagocitazione delle opposizioni, di Paretiana memoria, ha addomesticato quanti avevano il dovere etico, prima che politico, di difendere la popolazione dalla primazia della finanza sulla socialità. Anche in Italia la situazione è deludente, con leaders dell’Opposizione inquadrati nell’Aspen Institute Italia, quando non saltati direttamente sul carro della maggioranza al fine pateticamente risibile e dichiarato di “controllarla dall’interno”. Per meglio intenderci, una sorta di riproposizione della triste vicenda di Alexis Tsipras in Grecia. Per usare le stesse parole del protagonista della Crociera sul Britannia “bisogna far presto” e costituire una nuova opposizione, ben diversa da quella attualmente esistente, che in maniera espressa e senza infingimenti si ponga in contrapposizione con gli interessi della finanza globale, sempre maggiormente antitetici e confliggenti con quelli della Popolazione. E ciò, per dirla con Ezra Pound, prima che “l’usuraio distrugga ogni ordine sociale, ogni decenza, ogni bellezza”. Questo è il mio auspicio in questo giorno di luce solstiziale, forse idonea a fare diradare le tenebre ed a “schiarire” le idee agli Uomini liberi e dotati di intelletto. 

Claudio Berrino

ITALIA, RES DERELICTA

La derelizione della democrazia rappresentativa, ormai ridotta ad una oppressiva cappa di piombo che ha privato di vitalismo, prospettive ed ambizioni il nostro tessuto sociale mi ha indotto a trascorrere questa torrida domenica estiva immerso nella lettura della legge del referendum nazionale del 22 ottobre 1945 con cui la Spagna di Francisco Franco sostituì la democrazia rappresentativa parlamentare con una democrazia organica, attraverso la quale l'inserimento di una rappresentanza corporativa nel parlamento consentì di creare un equilibrato contrappeso istituzionale idoneo a garantire una reale rappresentanza popolare attuata attraverso rappresentanti di associazioni di categoria e corpi sociali intermedi. Ció consentì di impedire la dissociazione tra corpus sociale e potere, ed il conseguente fenomeno del parassitismo e del prepotere politico. La stessa strada venne realizzata in Portogallo dall 'Estado Novo di Salazar, che istituì un sistema unicamerale coadiuvato dalla Camera delle Corporazioni. Se il sistema italiano è in procinto di collassare sotto il peso della propria inettitudine il compito primario della Politica antagonista, ovvero di Opposizione, dovrebbe essere quello di trovare soluzioni istituzionali migliorative ed alternative e non la ricerca di immeritati emolumenti conquistati con svendita o la corruzione del proprio sistema valoriale.

Claudio Berrino

domenica 8 maggio 2022

IL CORIFEO DELLE VERGINI INDECENTI


La crisi di identità è come la crisi di mezza età. Sopraggiunge improvvisa ed inaspettata, al pari di una crisi finanziaria  o di una malattia. La persona colpita dalla crisi di identità normalmente è però accompagnata da mediocre profilo intellettuale, conseguente macroscopico ego, e soprattutto da quella scarsa "tensione etica" che la induce a rinnegare senza pudicizia sé stessa, il proprio percorso umano, il proprio sistema valoriale, ammesso che mai ne abbia posseduto uno. Così come l'uomo colpito dalla crisi di mezza età tende ad innamorarsi di una donna molto più giovane di lui, l'uomo o la donna colpiti dalla crisi di identità sprofondano nel ridicolo del loro comportamento, indirizzato verso nuovi schemi ai quali tendenzialmente prestano succube e servile adesione. Ecco allora, a titolo meramente esemplificativo, che un candidato poi eletto nelle liste di in Partito politico che ha avuto l'onore di discendere culturalmente dal Pensiero Corporativo, allorché con trasparenza intellettuale si appresta a ringraziare i "camerati " che lo hanno votato, viene messo all'indice da quei "parvenu" dello stesso alveo politico che, grazie ai cospicui emolumenti che percepiscono dal loro ruolo istituzionale, si giovano di una qualità della vita che temono di perdere più di ogni altra cosa al mondo. Così pure si scatena il corifeo delle vergini violate della democrazia quando un uomo politico Reatino, in coerenza con il proprio trascorso culturale si sente di concludere una campagna elettorale richiamando una frase dannunziana che anziché generare legittimo orgoglio produce lo sdegno del corifeo dei vili. Vi è da chiedersi con quale coraggio quel Partito politico composto da Mutanti potrà mai chiedere il voto a quanti  non si sentono di rinnegare le proprie origini né ambiscono ad essere rappresentati dalla peggiore negazione della loro più intima appartenenza. 

Claudio Berrino

martedì 12 aprile 2022

TRASFORMARE LE IDEE IN AZIONE

Il mondialismo, nel perseguimento del proprio obiettivo di formazione di un unico governo planetario  caratterizzato dalla globalizzazione economica coniugata all'internazionalismo di derivazione marxista, non esiterà a creare un casus belli finalizzato ad ingaggiare una drammatica guerra contro l'unica Nazione che non si è piegata ai suoi diktat. L'ipocrisia pacifista di quanti in questi ultimi otto anni hanno sistematicamente ignorato le legittime rivendicazioni della Crimea, del Donbass, del Doneck, del Lugansk, e chiuso gli occhi davanti alle decine di migliaia di uomini, donne e bambini russofoni brutalmente assassinati oggi bercia contro una guerra provocata dal nuovo corso della politica statunitense e dagli interessi apolidi dei burocrati dell'Unione Europea. Pare di solare evidenza come il mondialismo veda nella cultura identitaria russa un antagonista da distruggere in quanto portatore di un sistema valoriale incompatibile con le tristemente note regole del "nasci, produci, consuma, crepa" che si vorrebbero imporre ad un Occidente che oggi altro non è se non la patetica parodia del suo passato. L'assistenza militare ad una delle parti belligeranti costituisce, secondo il diritto internazionale, un vero e proprio atto di guerra e non vi è chi non veda come l'Italia, in un processo di superamento della propria identità nazionale stia sacrificando il proprio benessere economico e la stessa sopravvivenza fisica della sua popolazione in omaggio  alle richieste di una comunità internazionale portatrice di interessi confliggenti con quelli italiani. Urge risvegliare le coscienze sopite di quegli italiani stanchi di vedere sistematicamente preferito l'interesse di popolazioni sconosciute alla serenità dei nostri anziani, al benessere dei nostri giovani, alla integrità della nostra stirpe.  Il nostro Popolo ha una terribile necessità di Nazionalismo, di Sovranismo, di Particolarismo, di riconoscimento della primazia dei propri diritti e delle proprie necessità su quelli di popolazioni e cartelli finanziari portatori di interessi confliggenti e per definizione ostili. Maggioranza ed Opposizione si sono spartiti il potere attraverso la creazione di un parlamentarismo addomesticato e vassallo di interessi antinazionali  ed una efficace azione di contrasto potrà realizzarsi solo a livello di libere aggregazioni associative, se non attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico genuinamente nazionalista e intellettualmente irreprensibile. Urge trasformare le idee in azione.

Claudio Berrino

domenica 6 marzo 2022

DESCENSIO AD INFEROS

Emergo da un sonno lungo e agitato accompagnato da sogni ossessivi, non definibili come incubi in quanto non inquietanti, ma comunque ripetitivi ed ansiogeni. Il sogno, secondo la psicanalisi junghiana, è un viaggio nel mondo infero e la sua assenza di aderenza agli sviluppi razionali consente al proprio autore di viverlo e raccontarlo liberamente senza tema di censure e critiche, esattamente come in questo momento sta avvenendo. Nella fattispecie avevo una informale interlocuzione con il Presidente Russo che, nella deformazione onirica, inconsapevole della differenza dei reciproci ruoli, redarguivo duramente contestandogli la circostanza che non avesse esteso la propria occupazione bellica al centro ed al sud Europa e, segnatamente alla penisola italica. Le mie contestazioni, alle quali il Presidente opponeva tanto cortesi quanto imbarazzate scuse ed espressioni di circostanza, in quella situazione necessariamente irreale ed alterata che è un sogno, erano fondate sulla considerazione che non avesse ipotizzato di attuare una sorta di epurazione e bonifica della società italiana da ogni suo esponente legato al Moloch della finanza internazionale estendendola poi a inquilini dei palazzi di potere e ai gestori di reti mediatiche, senza naturalmente omettere di considerare gli atenei universitari ed il sedimentato familismo che, nella alterazione onirica, ne costituiva infrastruttura. Il Presidente, nel sogno, mi assicurava che ne avrebbe sicuramente parlato  con il Ministro Lavrov, raccomandandogli una particolare incisività nell'azione condotta, segnatamente, nei confronti degli apritori di scatolette di tonno,  dei genuflessori abituali e compulsivi, naturalmente senza dimenticare immemori bevitori di mojito e fagocitatori abituali di porchetta. Rassicurato da queste parole mi apprestavo a consegnargli una lista assai più completa ed articolata di soggetti sociali da attenzionare ma, malauguratamente, proprio in quel momento il suono della sveglia mi riportava allo stato di veglia. Un sogno dunque irreale ed irrazionale, al pari di tutte le esperienze oniriche che mai posseggono una aderenza con il vissuto quotidiano, ma sul cui senso e significato profondo non posso  e non potrò fare a meno di interrogarmi.

Claudio Berrino

sabato 5 febbraio 2022

IL MONDO DELLE IDEE, IL MONDO SENSIBILE ED IL FESTIVAL DI SANREMO

Le ormai raggiunte sei decadi di vita mi consentono di svolgere considerazioni sulle persone che ho avuto opportunità di conoscere e che per ragioni di lavoro o di interazione sociale mi trovo a frequentare e di raggrupparle fra loro in categorie omogenee. Non ho ambizioni classificatorie, ma in assoluta onestà intellettuale mi sento di poter suddividere l'umanità con cui mi sono relazionato in oltre mezzo secolo di esistenza in due gruppi antropologici, uno di esso esiguo nel numero ma eccellente nelle  qualità delle proprie componenti, ed un secondo amplissimo che pare non possegga alcuna affinità con il primo, e ciò tanto sotto un profilo culturale che antropologico. Ed ora analizziamo brevemente il primo "tipo umano", che Evola avrebbe definito forse come  "differenziato". Esso incarna le virtù della nobiltà umana ed i valori aristocratici ed è caratterialmente contraddistinto dal proprio amore per la Libertà , per l'Onore e per la Spiritualità. Il secondo, invero nutritissimo, gruppo è invece contrassegnato da tratti caratteriali e culturali deteriori  che fanno da contraltare alle virtù del primo, contrapponendosi quasi ontologicamente ad esso. L'appartenenza ad un gruppo oppure ad un altro è determinata, a mio sommesso parere, da qualità originarie, presumibilmente genetiche, minimamente condizionabili dall'ambiente sociale, dalla cultura o dall'educazione ricevuta. Sotto un profilo spirituale pare poi di dover constatare come l'appartenenza al "mare magno" del gruppo numericamente prevalente, che potremmo anche definire come quello  "della miseria umana",  sia condizionata forse dalla minore nobiltà d'animo del "daimon" che alberga in questi poveri esseri cui, l'affermazione delle tesi egualitarie determinata dalla rivoluzione francese, ha demandato ruolo e dimensione sociale immeritate ed inedite. I due gruppi  sono portatori di interessi differenziati e confliggenti in quanto, esattamente come i cavalli della biga di Apollo, si dirigono l'uno verso l'alto e la spiritualità del Mondo delle Idee, l'alto verso il basso e gli anditi maggiormente sordidi del Mondo Sensibile. La conclusione di questa mia estemporanea analisi, che è stata essenzialmente suscitata questa sera da una occasionale e non desiderata visione del festival canoro che si celebra tutti gli anni nel mio amato Ponente ligure, cui mi hanno costretto doveri di affectio coniugale, e dalle conseguenti valutazioni non particolarmente favorevoli sulla tipologia umana che lo anima, risiede nella constatazione che chi appartiene al primo gruppo umano deve prudentemente tenere le distanze, anche attraverso l'uso di strumenti mediatici, dal secondo, pena l'alterazione grave delle condizioni dell'umore.

Claudio Berrino

lunedì 31 gennaio 2022

RESET

Il fallimentare risultato conseguito alla mancata concertazione da parte delle forze del Centrodestra nella designazione unitaria di un comune nominativo, costituente “sintesi” nella scelta del candidato da proporre per il Quirinale, ha generato iniziative scomposte da parte delle sue eterogenee componenti. Mentre la Segreteria di Fratelli d'Italia, con stile "bertinottiano", ipotizza una non meglio precisata "Rifondazione del Centrodestra”, il Segretario Federale della Lega (un tempo Nord) si spinge addirittura a proporre la creazione di un Partito Repubblicano, nelle intenzioni dell'ideatore simile a quello statunitense, che vorrebbe composto contemporaneamente da Liberali e da Cattolici.  Premettendo che qualche approfondimento sulla storia e sui programmi dei partiti politici, a cominciare dal sia pur revocato "non expedit", eviterebbe a qualcuno l'imbarazzo di ventilare proposte “improbabili”, pare di tutta evidenza come l'ex movimento federalista-secessionista ed il precipitato storico dell'esperienza finiana si contendano il vassallaggio nei confronti della Casa Bianca. Il Segretario della Lega, che in questi mesi ha offerto prova provata all'opinione pubblica in tema di coerenza e fedeltà ai propri principi programmatici, passando dalla proposta dell’uscita dall’Euro – e  in ciò confortato da una piccola pletora di economisti poi “fulminati sulla via di Damasco e di Bruxelles” –  al sostegno al Governo dell’ex Presidente della Banca Centrale Europea, traendo probabilmente spunto dal fortunato ideatore del “Minestrone Primavera” commercializzato da una nota società di prodotti surgelati, vorrebbe amalgamare culture e provenienze storiche diverse, ovviamente eccettuate quelle “degli estremisti sconfitti dalla Storia” al solo “nobile” fine di vincere le elezioni, offrendo successivamente al – più o meno distratto – Corpo Elettorale un programma necessariamente raffazzonato e spurio, tanto per appartenenza culturale che per le relative proposte strategiche. Non gli è da meno la Segretaria di Fratelli d’Italia che, anticipando addirittura il competitor leghista, ha pensato bene di aderire, sin dallo scorso anno, all’Aspen Institute Italia, longa manus della Casa Bianca, unendosi associativamente, per quanto risulta dai media, a Romano Prodi, Giulio Tremonti, Renato Brunetta, Giancarlo Giorgetti e John Elkann. Chiunque abbia vissuto l’esperienza politica dello scorso secolo comprenderà perfettamente come i “pot-pourri”  ideologici costruiti esclusivamente per brama di potere anziché per il perseguimento di obbiettivi programmatici netti e predefiniti non possano che allontanare – e disgustare  l’elettorato  possedendo utilità esclusivamente per quanti, in forma diretta od indiretta, coniugano il pranzo con la cena grazie alla politica. Non mi riferisco ovviamente solo ai prescelti dalle Segreterie dei Partiti poi divenuti “eletti” ma anche a quella variegata compagine umana composta da portaborse, da nominati nei Consigli di Amministrazione a mano pubblica senza carature professionali da offrire, da non meglio precisati Consulenti Esterni, da impiegati delle “società satellite" create da Enti Territoriali, ovvero a quella piccola umanità disposta ad ogni abiura purché finalizzata alla conservazione della propria prebenda. Premettendo dunque come nessuna “intelligenza onesta” possa ipotizzare di costruire nuove “creature Politiche” che per la dissonanza intellettuale delle loro componenti sarebbero non minormente mostruose della “creatura” costruita dal Barone Von Frankenstein, si rende necessario porre dei “paletti culturali” indispensabili per restituire alla Politica l’originaria nobiltà e funzione sociale. Per quanto concerne soprattutto la compagine di Destra si rende necessario veicolare in ogni modo il concetto che la Destra a vocazione sociale e corporativa non ha nulla a che spartire con la destra liberale, di derivazione giacobina e mercantile. Un “matrimonio” tra queste due differenti ed inconciliabili espressioni del pensiero politico ed economico sarebbe semplicemente incestuoso ed osceno, e chi non comprende la non “coniugabilità” fra le ben differenti componenti culturali  può solo essere portatore di disonestà intellettuale, di alterazione cognitiva, oppure di crassa ignoranza. Le nuove “sfide” della Politica vanno dunque esclusivamente nella creazione di un “corpus politico” intellettualmente sano, omogeneo, con obbiettivi programmaticamente definiti, filosoficamente portatore di un comune sistema valoriale. Al di fuori di questo schema logico vi è solo il comportamento non conservativo di chi si vuole votato all’irrilevanza quando non all’indecenza.

Avv. Claudio Berrino

venerdì 28 gennaio 2022

PROGRESSO E REGRESSO

Il progresso è un'azione umana che si estende con la contemporanea e parallela regressione di quanto appartiene alla normalità e alla sacralità delle origini. Il progresso viene associato all'idea della crescita evolutiva lineare, propria della cultura giudaico cristiana, mentre il regresso viene curiosamente associato ad un percorso negativo della condizione umana. Ecco allora che quando l'uomo, in nome del progresso, contamina la natura, immette sul mercato alimentare prodotti geneticamente modificati, inquina il terreno con rifiuti tossici, diserbanti, pesticidi, procede alla clonazione di piante ed animali, utilizza terapie geniche sperimentali sulla popolazione e sui minori la sua azione riveste nell'opinione pubblica una valenza positiva, mentre quando si rifugia nel rispetto della Natura e dell'ordine naturale, nella conservazione delle gerarchie meritocratiche e vuole retrocedere nella direzione della Normalità viene tacciato di ignoranza e asocialitá, con conseguente attribuzione di una connotazione valoriale fortemente negativa. Infine quando  persiste nell'affermazione della necessità di perseguire obiettivi coerenti con la natura umana, in disaccordo con il "pensiero unico", viene indicato come soggetto radicale, nemico dell'avanzata trionfale della storia umana "conforme a ragione".  Da ultimo una considerazione, ovvero sintantoché qualcuno possiede un pensiero proprio la direzione della Storia non è e non sarà mai unidirezionale.
 
Claudio Berrino

lunedì 24 gennaio 2022

IL POTERE ED IL SUO ABUSO

Sono un padre e penso allo strazio di quei genitori che hanno visto il proprio figlio uscire dalla porta della loro casa per non farvi più ritorno perché falciato da una morte inaccettabile. L'alternanza scuola-lavoro non è stata solo una scelta improvvida ma una scelta malvagia nel suo senso etimologico di "portatrice di male". È stato imposto a giovanissimi liceali l'obbligo di svolgere un numero rilevante di ore non remunerate quale condizione per potere essere ammessi all'esame di maturità in una sorta di volgarizzazione del percorso didattico finalizzato a far acquisire alle nuove generazioni una forma mentis di sottomissione nei confronti del mondo dell'economia. 

Sono un figlio e penso alla preoccupazione di quegli anziani che non potranno più riscuotere la loro pensione perché privi del "salvacondotto" di Stato. Una misura punitiva che si aggiunge agli oneri insostenibili di un processo di digitalizzazione estraneo alla loro cultura e finalizzato ad una progettualità di controllo totale della popolazione. 

Sono un uomo libero e penso ai servi che collaborano con chi chiede il sangue dei loro figli e la vita dei loro genitori. Le responsabilità concorrenti non sono minormente gravi di quelle degli autori crimini. 

Il sentimento prevalente è ormai quello della paura per questa metamorfosi sociale  e del disprezzo nei confronti di quanti, con il loro silenzio complice, legittimano colpevolmente l'alterazione dell'Ordine Naturale dell'esistenza umana. 

Claudio Berrino

LA SOSTENIBILISSIMA LEGGEREZZA DELL'ESSERE


La leggerezza è una sospensione esistenziale dal peso di vivere. Per una intelligenza sana, ovvero caratterizzata da sanità mentale e dal conseguente sviluppo di normali processi logici, è il primo degli obbiettivi da perseguire nel cammino della vita. La leggerezza può essere indotta dal senso della lontananza dalle problematiche del quotidiano, dall’atarassia ovvero dalla mancanza di turbamenti nell’anima, dall’aponia ovvero dall’assenza di dolore nel corpo. Può però essere originata anche dalla passione, amorosa o politica che sia, ovvero dal tumultuoso coinvolgimento in esasperazioni dell’emozionalità che ci fanno dimenticare il nostro destino di mortali attraverso un effetto euforizzante ed “anestetizzante”. Tutto questo avviene nella normalità, ovvero in ciò che la mente umana accetta istintivamente come “norma”, come regola,  e in ciò che la società reputa come “giusto”. Poi vi sono gli sconvolgimenti della normalità. Tanto avviene in  periodi drammatici ed oscuri in cui si assiste ad un “rovesciamento” della realtà che vede le valorialità negative prevalere e sostituirsi a quelle positive. Il sistema diffonde progressivamente percezioni di pesantezza rendendo la vita gravosa e distopica compromettendone la qualità ai malcapitati cittadini, trasformati dall’autorità governativa nei peggiori dei sudditi. La “lebenswelt”, ovvero l’energia vitale viene compressa e demonizzata, mentre viene elevata a nuovo valore la remissività, pseudo-qualità edulcorata semanticamente con il termine di “resilienza”. Il nuovo modello valoriale diviene dunque ad essere quello servile, mentre viene demonizzata ogni espressione di volontà di potenza, di vitalismo, di reattività. Ed i servi, incredibilmente valorizzati dal sistema, si sentono legittimati a disprezzare e porre all’indice quegli uomini liberi che non accettano di perdere la loro dignità. Tornano alla memoria le parole di Publio Cornelio Tacito, ovvero “orribile quel tempo in cui tocca sguainare la spada per affermare che l’erba è verde e la neve bianca”.

Claudio Berrino

lunedì 17 gennaio 2022

CIELI TERSI E CIELI INQUINATI

Oggi un cielo terso si staglia dietro gli abbaini di C.so Matteotti (nella sua denominazione storicamente corretta C.so Oporto). Un azzurro netto, assoluto, privo di contaminazioni. Anche i cromatismi quando sono privi di "meticciamenti" evocano un concetto di purezza. Le sfumature intermedie  ricordano invece le "metamorfosi", ovvero i cambiamenti di forma, le trasformazioni. Esattamente come avviene nelle elaborazioni dei relativisti, nutrita componente della nostra società malata e decadente, che vedono nel panculturalismo un punto di osservazione della realtà necessariamente alternativo ed obbligato. Per questi "analisti" del sociale ogni valutazione valoriale tradizionale viene messa al bando in quanto considerata espressione di bieco etnocentrismo ed i fenomeni sociali vengono "mitigati" oppure "aggravati " a seconda di chi li pone in essere.  Ed ecco dunque che lo straniero extraoccidentale quando festeggia il capodanno violentando delle donne di razza caucasica viene giustificato in quanto, nella sua cultura, ciò non costituisce reato. Così pure, quando "l'ospite" è perso nei fumi dell'alcool o della droga e si lascia sfuggire una inerme bambina da un terrazzo del quinto piano provocandone la morte il relativista culturale tende a giustificarlo adducendo a sua discolpa le difficoltà esistenziali e le sofferenze psicologiche che gli sono derivate dall'essere stato inserito in una realtà culturale a lui estranea ed ostile. La mitezza di valutazione del relativista culturale muta repentinamente in draconiana durezza allorché il focus dell'analisi si sposta su un autoctono che, magari aggredito nella propria abitazione da un malvivente straniero si difende e lo uccide. Il "buonismo" si trasforma allora in odio viscerale ed il malcapitato viene tratteggiato come un criminale. Così pure i suoi buoni diritti sono giudicati come irrilevanti ed indifendibili. Le metamorfosi cromatiche sono identiche alle metamorfosi valoriali ed il colore meticcio e cangiante del panculturalismo è straordinariamente simile all'indefinita ed indefinibile moralità dei suoi fautori. Per queste ragioni amo la purezza di un cielo azzurro.

Claudio Berrino

lunedì 10 gennaio 2022

APOLITIA E NECESSARIA DISTANZA

Quanto sta accadendo in queste ore in relazione alla gestione governativa della crisi sanitaria e quanto accadrà nei prossimi giorni in relazione  alla nomina del futuro Presidente della Repubblica ci induce ad avere quale unico  nostro riferimento l'Apolitia, di cui rammentiamo la splendida descrizione offerta da Julius Evola, ovvero ".... la distanza interiore irrevocabile da questa società e dai suoi valori,  il non accettare di essere legati ad essa per un qualche vincolo spirituale o morale. Ciò restando fermo, con un diverso spirito potranno anche essere esercitate le attività che in altri presuppongono invece tali vincoli”. I virtuosi che desidereranno dunque svolgere una azione politica dovranno non dimenticare di rispettare la bussola direzionale della distanza emotiva ed etica dalla realtà con cui si confronteranno, nella consapevolezza di operare su una materia spuria e contaminatrice. Quanti sono abituati alla purezza delle vette devono temere i rigurgiti fognari delle cloache.

Claudio Berrino