Il monito che, secondo i principali quotidiani italiani, sarebbe stato rivolto ieri dalla prima carica istituzionale dello Stato alla Popolazione deve fare riflettere. L'invito a "non invocare la Libertà per sottrarsi all'obbligo vaccinale" è inaudito, in primis in quanto il diritto all'invocazione della Libertà, prima ancora della sua realizzazione, costituisce elemento di differenziazione tra la condizione dell'uomo libero e quella dello schiavo, ma soprattutto perché dare atto dell'esistenza di un obbligo vaccinale nel momento in cui questo non é ancora previsto da una norma di legge evidenzia un abnorme cortocircuito tra le funzioni interne dello Stato. Ad ogni buon conto, una censura al diritto all'invocazione della Libertà, nel momento in cui venisse posta in essere con un monito, ovvero con un autorevole atto di indirizzo della più alta carica istituzionale, attesterebbe in forma certa la fine di una fisiologica dinamica democratica di cui ogni persona dotata di comune buon senso dovrebbe prendere atto.
Claudio Berrino
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