Evidentemente per il nostro governo sì. Sembra che l’unico
traguardo raggiungibile sia arrivare a vaccinare il 100% della popolazione
(attenzione, popolazione solo ITALIANA), e che non vogliano sentire ragioni,
opinioni. E’ allucinante l’inerzia delle idee di alcune persone, soprattutto di
quelle che vengono invitate ai dibattiti in televisione e che, anziché aprire
confronti costruttivi su di una situazione drammatica, a causa della quale sono
effettivamente morte e stanno ancora morendo un sacco di persone (le cause di
morte verranno trattate in un altro scritto), continuano imperterrite sulla
loro strada, con i paraocchi e l’ariete sotto braccio, affermando solo ed
esclusivamente le stesse frasi, come se si fosse incantato il disco: “Mi
vaccino per il bene della comunità” “Lo ha detto Draghi” “Quante scene, ma
fatevela sta punturina” “Mi fido della scienza, quindi mi vaccino”. Da cosa scaturisce questo assenso assoluto,
questa fiducia cieca in quello che politici e media (giornalisti e personaggi
famosi) dicono? Quali sono le prove che avvalorano le loro affermazioni? A cosa
riferiscono il pensiero quando menzionano “la scienza”? Tralasciando le frasi
provocatorie e l’ambito politico, vorrei soffermarmi su questa dicotomia: l’informazione
ricercata proveniente da più fonti quando si decide, per esempio, di acquistare
uno smartphone, un elettrodomestico o un altro qualsivoglia dispositivo e
l’assenza di confutazione quando a parlare di scienza è un personaggio famoso o
un politico in un momento storico in cui la salute di ognuno e la sanità italiana
sono nel mirino. Da cosa scaturisce questa dualità estrema di comportamento?
Come mai siamo arrivati a pensare a compartimenti stagni (o bianco o nero, o
zero o cento), tralasciando quello che per intelligenza, criticità, professione
e istinto muove parte delle nostre azioni: il dubbio?
D.ssa Carola Aldiano
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