venerdì 23 luglio 2021

VAMPIRI VIRTUALI E VAMPIRI ISTITUZIONALI

Un tempo ritenevo che i Vampiri fossero creature leggendarie partorite dalla fantasia di Bram Stoker o ascrivibili ai miti popolari della Transilvania. Con la maturità ho cominciato a percepire la loro natura di entità reali. Il vampiro reale è colui che, al pari del suo omologo di fantasia, ti sottrae benessere, denari, spazi di vita privata, certezze, abitudini. Queste creature parassitarie vivono all'interno di consessi istituzionali ed attraverso una melliflua opera di acquisizione di consenso abbandonano la loro condizione di irrilevanza umana e sociale e vengono deputati ad assumere decisioni strategiche, aventi riflessi diretti sulle altrui esistenze, alle quali non sono idonee per malafede, insipienza e pochezza. La loro opera si concretizza nel malevolo svuotamento dell'altrui patrimonio umano, nelle sue declinazioni finanziarie, personali e morali. I recettori dei provvedimenti di queste insane creature vengono privati delle loro ricchezze attraverso il ricorso ad una tassazione eccessiva, del loro tempo attraverso l'esposizione ad incombenze burocratiche perfettamente inutili, della loro dignità attraverso la negazione dei loro diritti sociali, della loro libertà attraverso la censura, preventiva e successiva, attuata dai canali mediatici. Sono creature che si reputano immortali, anche se la letteratura ci insegna che molte volte un paletto di frassino sapientemente piantato nel loro sterno è nelle condizioni di porre fine alle loro malefatte. Pare infatti che le collane di aglio siano ormai insufficienti allo scopo.

Claudio Berrino