domenica 7 settembre 2025

UNO SPETTRO SI AGGIRA PER L'EUROPA

“Uno spettro si aggira per l’Europa”, e non è lo spettro del Comunismo, fenomeno politico-culturale ormai inesistente nel nostro continente nella sua forma originaria e oggi mutato geneticamente in un “turbo- liberalismo woke-green” che nulla ha più a che spartire con le rivendicazioni sociali delle classi sociali fragili ma costituisce esclusivo supporto al sistema finanziario internazionale. Il nuovo spettro che dobbiamo oggi maggiormente temere è quello della ex Destra Sovranista che, con un fenomeno di trasformismo non dissimile da quello che ha colpito la Sinistra, si è tramutata in propaggine di interessi stranieri antinazionali, modificando i propri originari geni culturali identitari in un corredo genetico corrotto, alterato, infido, prezzolato. Complice di questa trasmutazione è l’assenza di formazione culturale e di capacità di analisi di quanti, affidandosi e parametrandosi bovinamente alle categorie politiche obsolete della Destra e della Sinistra, non giungono a percepire come la contrapposizione contemporanea riguardi esclusivamente le ben differenti categorie del globalismo occidentale e del multipolarismo. L’adesione alla prima determina una automatica e blasfema repulsa di tutti i valori identitari radicali -intesi come radici di appartenenza-che hanno caratterizzato la Storia del ventesimo secolo e l’inconsapevole sostegno a un sistema valoriale antitetico e incompatibile con quello originario. Ne costituiscono fotografica riprova gli innumerevoli post, che si leggono in questi giorni sui social, di incondizionata adesione da parte di persone che vantano un passato militante in quella che fu la Desta identitaria al “blocco occidentale” con una presa di distanza dai paesi non allineati, a loro singolare giudizio rei di costituire un attuale pericolo di Comunismo. Un “blocco occidentale” che si è contraddistinto, in questi ultimi anni, da limitazioni delle libertà individuali e collettive tradottesi nella mortificazione di diritti fondamentali quali la proprietà privata attraverso un insostenibile eccesso impositivo, la libertà di espressione, la libertà di movimento sul territorio nazionale, l’obbligo di sottoposizione a trattamenti sanitari obbligatori con “vaccini” sperimentali rivelatisi gravemente lesivi, l’inosservanza di regole etiche basilari quali l’aventiniano disinteresse dimostrato nei confronti del genocidio in corso nella striscia di Gaza. L’auspicio è quello di tornare a essere, attraverso un processo di riflessione collettiva, l’entità politico-culturale originaria e non la sua triste parodia.

Avv. Claudio Berrino