giovedì 23 ottobre 2025

LA PENSIONE DI MATUSALEMME

Apprendo che il Governo Meloni vuole innalzare l'età pensionabile oltre alla attuale  soglia "matusalemmica" dei 67 anni adducendo, quale ragione, l'allungamento della vita media. Penso quando, ormai quasi mezzo secolo fa, il Professor Golzio, Ordinario di Statistica, ci parlava a lezione dell'allungamento della vita media come esempio scolastico di "menzogna statistica", in quanto derivato unicamente dal crollo della mortalità neonatale, passata da oltre il 20% a meno del 2%. In breve gli ottuagenari esistevano nel medioevo quanto nel XIX secolo, ma la media statistica considera oggi il venir meno delle morti neonatali e quindi "allunga" statisticamente la durata della vita media. Sorrido. Penso poi che ai tempi di quel vituperato Regime che non si può nemmeno nominare perché siamo in democrazia, altrimenti si viene processati e condannati, gli uomini andavano in pensione a 60 anni e le donne a 55 in virtù della legge 6 luglio 1939 n.1272 avente titolo "Riduzione dell'età di accesso alla pensione di vecchiaia" . Sorrido ancora, ma non dovrei.


Avv. Claudio Berrino.

domenica 7 settembre 2025

UNO SPETTRO SI AGGIRA PER L'EUROPA

“Uno spettro si aggira per l’Europa”, e non è lo spettro del Comunismo, fenomeno politico-culturale ormai inesistente nel nostro continente nella sua forma originaria e oggi mutato geneticamente in un “turbo- liberalismo woke-green” che nulla ha più a che spartire con le rivendicazioni sociali delle classi sociali fragili ma costituisce esclusivo supporto al sistema finanziario internazionale. Il nuovo spettro che dobbiamo oggi maggiormente temere è quello della ex Destra Sovranista che, con un fenomeno di trasformismo non dissimile da quello che ha colpito la Sinistra, si è tramutata in propaggine di interessi stranieri antinazionali, modificando i propri originari geni culturali identitari in un corredo genetico corrotto, alterato, infido, prezzolato. Complice di questa trasmutazione è l’assenza di formazione culturale e di capacità di analisi di quanti, affidandosi e parametrandosi bovinamente alle categorie politiche obsolete della Destra e della Sinistra, non giungono a percepire come la contrapposizione contemporanea riguardi esclusivamente le ben differenti categorie del globalismo occidentale e del multipolarismo. L’adesione alla prima determina una automatica e blasfema repulsa di tutti i valori identitari radicali -intesi come radici di appartenenza-che hanno caratterizzato la Storia del ventesimo secolo e l’inconsapevole sostegno a un sistema valoriale antitetico e incompatibile con quello originario. Ne costituiscono fotografica riprova gli innumerevoli post, che si leggono in questi giorni sui social, di incondizionata adesione da parte di persone che vantano un passato militante in quella che fu la Desta identitaria al “blocco occidentale” con una presa di distanza dai paesi non allineati, a loro singolare giudizio rei di costituire un attuale pericolo di Comunismo. Un “blocco occidentale” che si è contraddistinto, in questi ultimi anni, da limitazioni delle libertà individuali e collettive tradottesi nella mortificazione di diritti fondamentali quali la proprietà privata attraverso un insostenibile eccesso impositivo, la libertà di espressione, la libertà di movimento sul territorio nazionale, l’obbligo di sottoposizione a trattamenti sanitari obbligatori con “vaccini” sperimentali rivelatisi gravemente lesivi, l’inosservanza di regole etiche basilari quali l’aventiniano disinteresse dimostrato nei confronti del genocidio in corso nella striscia di Gaza. L’auspicio è quello di tornare a essere, attraverso un processo di riflessione collettiva, l’entità politico-culturale originaria e non la sua triste parodia.

Avv. Claudio Berrino


lunedì 18 agosto 2025

IN MEMORIAM

Nel 1973 ero poco più di un adolescente, un quindicenne che si nutriva del pensiero di Evola e identificava nella Tradizione primordiale l'unico strumento storico per l'attuazione di una rivoluzione conservatrice. Da allora, ad onor del vero, ben poco è mutato nei miei processi logici. Ne consegue che non posso non ricordare con sincero dolore la scomparsa di Adriano Romualdi, avvenuta il 12 agosto di quell'anno a seguito di un sinistro stradale dalle ancor dubbie connotazioni. La nostra generazione amava particolarmente Adriano Romualdi in quanto era un pensatore contemporaneo, da noi reputato maggiormente vicino in quanto non apparteneva alla generazione che ci aveva preceduto, pur essendone splendido analista ed attualizzatore.

Una rilettura dei suoi scritti e delle sue opere consentirebbe forse a molti di quanti si reputano vicini ad un malinteso pensiero di "Destra" di ritrovare una giusta direttrice di marcia o, in alternativa, di valutare un loro opportuno eclissamento.

Avv. Claudio Berrino

AREE DI INFLUENZA

Le trattative in Alaska, prodromiche a un loro possibile perfezionamento a Mosca, hanno conseguito due obbiettivi di rilievo. In primis il mondialismo ha ceduto il passo alla creazione di aree di influenza. Gli stati nazionali generati dal trattato di Westfalia erano già de facto scomparsi con il trattato di Yalta e saranno destinati ad una loro futura cessazione anche de iure. Gli Imperi si stanno ricostituendo e, contrariamente a quanto indicato dalla vulgata, saranno assolutamente più rispettosi dei particolarismi territoriali di quanto non lo siano stati gli Stati Nazionali. Il secondo obiettivo perseguito è stato quello della marginalizzazione dell'Unione Europea la quale è implosa sotto l'effetto della propria inconsistenza e dell'insipienza dei propri modestissimi governanti. Riemerge tra i "grandi spazi" di schmittiana memoria una volontà di potenza, una forza vitale che, al di sotto della cenere delle democrazie finanziarie non ha mai cessato di ardere.

Avv. Claudio Berrino

lunedì 14 luglio 2025

LA POLVERE DELLA DECADENZA - LOTOFAGI ALLO SBARAGLIO

È una polvere bianca impalpabile. Non è cipria e nemmeno borotalco. Non è una sostanza cosmetica ma psicotropa. Produce effetti devastanti a livello cerebrale e modifica caratterialmente le persone che la assumono. L'ebbrezza che produce nella fragile psiche dei suoi assuntori consente loro di affrontare, nel brevissimo termine, difficoltà alle quali il loro fragile equilibrio psichico non è preparato per poi consegnarli a una infelice sorte. Sono soggetti pericolosi, anetici, disequilibrati, di mediocre formazione culturale e di inesistente profilo morale ai quali mai si dovrebbero affidare responsabilità tali da incidere su interessi collettivi. Menti fragili che nel momento della sferzata chimica possono anche apparire volitive e determinate ma che in realtà restano schiave delle proprie vulnerabilità. Se ne vedono quotidianamente sugli schermi, con i loro sguardi allucinati, le incontrollate e frequenti inspirazioni nasali, i muscoli mimici contratti, l'aggressività verbale sproporzionata. Rivestono talvolta importanti ruoli di potere a tutto discapito di quanti debbono subire la loro azione ed i loro abusi. Il tempo presente, nella sua vacuità ed incertezza, si serve delle fragilità e della bramosia di questi soggetti rendendoli facilmente gestibili, ossequienti e disponibili all'assolvimento di ogni nefandezza loro richiesta. Schiavi perfetti di padroni privi di scrupoli, incardinati in una funzione sociale che mai dovrebbe loro appartenere. 

Avv. Claudio Berrino

lunedì 26 maggio 2025

IL SESSO DEGLI ANGELI - DISQUISIZIONI E IPOCRISIA

I teologi bizantini discutevano del sesso degli angeli quando i turchi erano in procinto di invadere Costantinopoli, dando fine all'Impero Romano di Oriente. Dare importanza a questioni nominalistiche quando ve ne sono di ben più serie da affrontare è una consuetudine che appartiene anche al tempo moderno. In questi giorni viene dibattuto, al di là dell'evidenza, se lo sterminio della popolazione palestinese da parte dell'esercito israeliano possa definirsi o meno come genocidio, ma non una sola voce si è levata per considerare cosa potrebbe accadere qualora la popolazione di Gaza e fors'anche quella della Cisgiordania venisse, in ossequio alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi, deportata in Libia. Paese quest'ultimo certamente non nelle condizioni di gestire un flusso umano di circa un milione e mezzo di persone. La probabilità maggiormente realistica è che questa gigantesca valanga umana di disperati finirebbe con il trovare approdo nell'unico Paese che per ragioni geografiche e di vulnerabilità politica non le impedirebbe l'accesso. Le conseguenze di natura economica, sociale e di ordine pubblico di una simile catastrofe appaiono evidenti anche alle persone minormente avvedute ma questa eventualità, per paura o ipocrisia, non viene dibattuta dal sistema politico italiano che preferisce occuparsi esclusivamente di una guerra condotta dall'Unione Europea a poche migliaia di chilometri da casa nostra ed il cui esito è segnato.

Avv. Claudio Berrino

giovedì 24 aprile 2025

GIANO, IL DIO DEL PASSAGGIO

La guerra è di per sé un evento estremo, talvolta necessario, che costituisce una ineludibile fonte di traumi e lacerazioni umane, individuali e collettive. Dovrebbe avere un inizio ed una fine, come tutto, secondo i tempi scanditi dal Dio Giano. Quando il limitare del tempo di guerra viene travalicato e i crimini nei confronti della parte soccombente proseguono durante il "tempo di pace" inizia la barbarie. I crimini in questione possono essere eventi omicidiari plurimi posti in essere dalla suburra, oppure possono essere autorizzati con norme legislative che rendono improcedibili crimini efferati amnistiandoli o definendoli "atti di guerra ", oppure ancora possono tradursi nella negazione della libertà di pensiero e di espressione ai vinti dapprima realizzata con una norma di rango costituzionale definita "transitoria", poi divenuta definitiva in virtù di una singolare interpretazione della Consulta, e ancora successivamente cristallizzata in una legge ordinaria dello Stato. La memoria storica delle adolescenti, delle donne, degli uomini seviziati e trucidati a guerra finita viene rimossa e si crea una ricostruzione immaginaria ed irreale di eventi inesistenti. La perfidia infinita prosegue nei decenni successivi attraverso un'iconografia cinematografica, televisiva e letteraria volta ad edulcorare taluni eventi di mero terrorismo politico proponendoli addirittura come modelli comportamentali socialmente apprezzabili. L'apoteosi del degrado morale viene infine raggiunta quando parte della progenie degli sconfitti, per ragioni di utilitarismo frammisto a incultura politica, fa proprio il travisamento operato dai vincitori, la loro agenda etica, i relativi modelli valoriali, e vi si adegua rinnegando il sangue versato dai propri progenitori, in un miserevole e volgare tentativo di trasformismo. Naturalmente le mie sono considerazioni di carattere generale, non relative ad una Nazione specifica. Il 25 aprile, ad ogni buon conto, non è solo una ricorrenza storica su cui svolgere considerazioni differenti ma l'attestazione della convivenza impossibile, o della impossibilità di convivenza, di realtà ontologiche ed antropologiche incompatibili tra loro. È comunque il rango del nemico ad attribuire la primazia, vincere o perdere è questione irrilevante.

Avv. Claudio Berrino