lunedì 8 aprile 2013

COMMENTO ALL'ARTICOLO "Giù nell'inconscio grillino", di Giovanni VAGNONE di Trofarello


"Giù nell'inconscio grillino"
di Giovanni VAGNONE di Trofarello
Immaginiamo una Setta (o qualcosa che gli somiglia molto per natura, organizzazione, centro spirituale e codici iniziatici) che voglia rispondere al vuoto spirituale dell'Italia di oggi e avvantaggiarsene (vedremo perché). Questa Setta dovrebbe giocare su alcuni archetipi ancestrali e muoversi in....

Le analisi ipotetiche sono sempre rassicuranti, in quanto il loro obiettivo normalmente si limita alla speculazione intellettuale ed, al più, all'esame dei "noumeni" anzichè dei "fenomeni". Divengono minormente rassicuranti quando evolvono in riflessioni, non improvvisate e non superficiali, che si parametrano ad un'area geopolitica determinata (o determinabile) che sta vivendo una crisi economica devastante , coniugata con una conclamata crisi valoriale. Interessante sarebbe analizzare i rapporti intercorrenti (o forse, a questo punto, ormai intercorsi) tra la prima e la seconda, per comprendere quale delle due ne sia stata la reale origine. Assistiamo ad un fenomeno di vera e propria "dissolvenza" della " presenza millenaria di un forte soggetto religioso". Gli atti abdicativi accompagnano i semestri bianchi presidenziali (chi scrive è persuaso che questo avverrà) ed i mandati divini. Ma la "prosecuzione" non è assolutamente, per una qualsivoglia necessità, elevazione, potenziamento, consolidamento. Alle volte è "dècadence", dissolvenza, dissoluzione. La successiva fase, inevitabilmente "coagulativa", non è mai immediata. Un Processo deve consumarsi sino al suo ultimo atto, prima di potere vivere il grado successivo. La religione, dissolvendosi, consente l'aggregazione della setta, ma è assai difficile stabilre un criterio assoluto per distinguere i sistemi religiosi da quelli non religiosi, nel vasto repertorio delle culture umane. La stessa etimologia del termine religione è del tutto eloquente: "religio" deriva da "religare", cioè "legare", "vincolare", nel significato di legare l'uomo alla Divinità. La "setta" persegue finalità spirituali e sacramentali , non essendo, essa stessa, null' altro se non una religione. La differenziazione tra "setta" e "religione" a questo punto diviene meramente convenzionale, e la "setta prevalente" invoca allora la prerogativa autoreferenziale di proclamarsi "religione" e di denominare a sua volta con il termine di "setta" la religione in dissoluzione. Ogni aggregazione esoterica cultrice di qualsivoglia "religio" si è sempre composta di "Perfetti", di "Buoni Uomini", di "Buone Donne". Alle volte cambiano le denominazioni, ma questa è una metodologia convenzionale, non sostanziale. Il Paese "ipotetico" è in fase di dissolvenza, ma la fase coagulativa che attende all'orizzonte è destinata alle migliori intelligenze, non necessariamente agli "influencers" multimediali dall'immagine sovraesposta. Forse a quelle intelligenze che operano silenziosamente. Perchè nulla è mai così come appare. 

                                                                                                 Presidente del Circolo Culturale Synerghein
                                                                                                                       Avv. Claudio BERRINO