martedì 31 agosto 2021

FILOSOFIA DELLA SCIENZA: NON ESISTE LA SCIENZA SENZA LA LOGICA

 




«Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.»

(Albert Einstein, lettera a Max Born del 5 dicembre 1926)




Partendo dal presupposto che la scienza è un'impresa umana di enorme successo, vengono spesso sottostimate all’interno del panorama scientifico la strutturazione logica della scienza e il suo metodo di indagine della realtà.

Lo studio del metodo scientifico è il tentativo di discernere le attività mediante le quali si ottiene il sopramenzionato successo. Tra le attività spesso identificate come caratteristiche della scienza vi sono l'osservazione razionale e la sperimentazione sistematica, il ragionamento induttivo e deduttivo, la formazione e la verifica di ipotesi e teorie.

Il modo in cui vengono svolte in dettaglio può variare, ma caratteristiche come queste sono state considerate come un modo per delimitare l'attività scientifica dalla non scienza, dove solo le imprese che impiegano una qualche forma canonica di metodo o metodi scientifici basati sulla logica dovrebbero essere considerate scienza.

La scienza ed il metodo scientifico non possono prescindere da strutture logiche che ne determinano l’efficacia e l’efficienza in termini di validità statistica, predicibilità ed accuratezza sperimentale. Le strutture logico-filosofiche delle teorie scientifiche e del metodo scientifico rendono la scienza quell’insieme di conoscenze ordinate, coerenti ed organizzate secondo principi logicamente validi, riproducibili e controllabili.

Nella più diffusa accezione, la filosofia della scienza è l'indagine su come avviene la conoscenza scientifica che rimarca l’intimo ed indissolubile legame esistente tra scienza, logica e filosofia.

Nel 1934 Karl Popper, in un celebre saggio di filosofia della scienza, sostituisce l'idea di una scienza basata sulla pura routine dell'enumerazione con l'idea di una scienza di ardite congetture e ricerca continua dell'errore, in vista della verità, che resta un ideale regolativo (1); in particolar modo, un ruolo fondamentale dell’indagine critica intorno alla struttura logica e alla metodologia delle scienze è rivestito dall’epistemologia. L'epistemologia è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza; l’analisi logico-filosofica dei percorsi scientifici, delle metodologie e dei risultati permette di dedurre che ogni teoria può essere “migliorata”, “estesa” e definita in maniera più rigorosa relativamente al suo campo di validità.

La scienza considerata come strumento infallibile o immune da errori, in grado di rispondere a qualsiasi domanda in ogni momento è una concezione completamente antiscientifica che costituisce un elemento estremamente dannoso per la conoscenza in generale, e per quella scientifica in particolare.

La storia della scienza rivela che lo sviluppo scientifico avviene in fasi alterne; secondo Kuhn, durante la scienza normale, i membri della comunità scientifica aderiscono al paradigma in vigore (2). Il loro impegno per il paradigma significa un impegno per gli enigmi da risolvere e i modi accettabili per risolverli. La fiducia nel paradigma rimane finché si fanno progressi costanti nella risoluzione degli enigmi condivisi. Il metodo in questa fase normale opera all'interno di una matrice disciplinare (il concetto di paradigma di Kuhn) che include standard per la risoluzione dei problemi e definisce la gamma di problemi a cui dovrebbe essere applicato il metodo. Una parte importante di una matrice disciplinare è l'insieme dei valori che forniscono le norme e gli obiettivi del metodo scientifico. I valori principali che Kuhn identifica sono la previsione, la risoluzione dei problemi, la semplicità, la coerenza e la plausibilità.

Un importante sottoprodotto della scienza normale è l'accumulo di enigmi che non possono essere risolti con le risorse del paradigma attuale. Una volta che l'accumulo di queste anomalie ha raggiunto una certa massa critica, può innescare un cambiamento comune verso un nuovo paradigma e una nuova fase della scienza normale. È importante sottolineare che nel frattempo i valori che forniscono le norme e gli obiettivi del metodo scientifico possono essersi trasformati.

A fronte di queste considerazioni, a rigor di logica, il vero scienziato deve porsi nei confronti della ricerca scientifica in una posizione di sano agnosticismo accettando i traguardi raggiunti come verità relative e mutabili; tale posizione permette di combattere efficacemente lo scientismo, basato sull’assolutizzazione ed idolatria delle scoperte scientifiche, che costituisce un elemento estremamente dannoso per la conoscenza in generale e per quella scientifica in particolare.


Mattia Berrone, Phd


Bibliografia essenziale

1) The Logic of Scientific Discovery. K. Popper. first published in 1934, in German, with the title Logik der Forschung. It was "reformulated" into English in 1959.

2) Scientific Method. First published Fri Nov 13, 2015; substantive revision Tue Jun 1, 2021 Stanford Encyclopedia of Philosophy

Nessun commento: