venerdì 8 ottobre 2021

OTTOBRATA

Il mese di Ottobre mi rende incline alla nostalgia, in quanto è un mese straordinario. Ideale per compiere passeggiate verso mete lontane, anche tenendo un passo sostenuto, quasi prossimo o pari a quello della marcia.  In particolare oggi mi sento particolarmente nostalgico, in quanto provo una intensa emozione verso qualcosa che non è più fisicamente presente nella dimensione del tempo ma lo resta in quella dello spirito. Mi interrogo sulla ragione in forza della quale alcune persone provino questa particolare forma di emozione ed altre ne siano sprovviste, ma mi sovviene immediatamente come l’origine della citata differenza risieda nella naturale, oggettiva, sacrosanta diseguaglianza tra gli esseri umani. Non si può provare desiderio struggente per qualcosa di grandioso ed importante che è appartenuto al passato se la nostra natura è fondamentalmente mediocre se non misera, avvezza alla superficialità, disabituata al rigore della coerenza. Per questi poveri esseri esiste solamente la dimensione del tempo presente e l’assenza di una loro strutturazione etica li conduce all’apostasia culturale, al revisionismo, alla attualizzazione ideologica dettata da una conformistica convenienza. Il mese di ottobre è dunque ideale per trascorrere i fine settimana lontani da Torino, magari in marcia verso la riflessione, anche perché personalmente non percepisco una sola ragione utile per trascorrere i prossimi fine settimana in città. La dimensione del tempo presente consente invece la totale assenza di una emozionalità nostalgica, in quanto non si può provare nostalgia per il nulla e le nullità non sono mai nostalgiche.

Claudio Berrino

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